Prevenzione melanoma: controlli e visite

Lunedi 12 June 2023

Il melanoma è un cancro alla pelle che si genera a partire dalle cellule che producono la melanina. È un tumore che deve essere individuato precocemente grazie allo screening, in quanto tende a diffondersi molto rapidamente nel corpo.

Generalmente, questo tipo di patologia si presenta come una macchia atipica sulla pelle, un neo che tende a modificarsi, più o meno rapidamente, nella forma, nel colore e nelle dimensioni.

Il trattamento tempestivo è di fondamentale importanza per permettere la completa guarigione. Con il Dottor Ernesto Caracciolo, medico dermatologo che collabora con il Centro Ricerche Cliniche e con il Centro PO.MED. di Pomezia, abbiamo parlato dell'importanza dello screening per il melanoma e dell'autoesame per individuare la patologia in modo precoce.

Cos’è il melanoma?

Prima di spiegare che cos'è il melanoma, è bene partire spiegando che cos'è la cute. La cute è l'organo più esteso del nostro corpo, composto da vari strati: una parte più profonda, il tessuto sottocutaneo, sul quale si trovano l'epidermide e il derma.

Nell'epidermide, soprattutto nello strato basale, sono presenti delle cellule chiamate melanociti, che producono la pigmentazione della nostra pelle e, in agglomerati, i classici nei, o nevi.

Il melanoma è il tumore maligno proprio della trasformazione atipica dei melanociti: la sua prevenzione, così come la sua diagnosi precoce, è importantissima.

Il melanoma è, purtroppo, una malattia in via d'espansione. Si calcola che negli ultimi 10 anni i casi siano aumentati del 14% e, nonostante la maggior parte di essi si verifichi dopo i 55 anni, nell’ultimo periodo si è notato come il melanoma si stia trasformando in uno di quei tumori frequenti nell'età giovanile, con una percentuale dei casi in aumento sotto i 50 anni.

Quali sono i fattori di rischio del melanoma?

Per parlare di questo argomento, è bene iniziare classificando i fattori di rischio individuali per il melanoma che, molte volte, sono dovuti a una carenza del nostro sistema immunitario. Per questo, andando avanti con l'età, questa patologia ha una tendenza alla crescita e può essere dovuta anche all'utilizzo di terapie, come la chemioterapia, che abbassano le nostre difese immunitarie.

Un altro fattore individuale da tenere in considerazione per il melanoma è, sicuramente, la predisposizione genetica o la presenza di malattie ereditarie, come lo xeroderma pigmentoso.

Il rischio per questa patologia aumenta, inoltre, in soggetti che hanno più macchie della cute, nei soggetti più lentigginosi, che hanno tanti nei o con carnagione chiara.

Chi ha poi persone in famiglia che hanno già avuto il melanoma, ha un rischio maggiore di incontrarlo nella propria vita.

Per quanto riguarda i fattori di rischio ambientali, il melanoma può insorgere in caso di esposizione eccessiva ai raggi del sole.

Il melanoma è una patologia in via d'espansione anche perché ci sono state esposizioni errate, negli anni, ai raggi UV, che, oltretutto, portano a un pericolo maggiore di invecchiamento della cute.

Lo stesso rischio lo si ha, poi, con l'esposizione ai raggi dei lettini solari, che devono essere utilizzati con particolare attenzione, senza abusarne.

Come riconoscere un melanoma?

Essendo maligno, il melanoma è un tumore che va incontro, nel tempo, a trasformazioni, che possono essere più o meno veloci.

Quello che cerco d'insegnare ai miei pazienti è come si fa, da soli, un autoesame per individuare la patologia. La diagnosi, infatti, non dipende solo ed esclusivamente dal medico, ma anche la persona deve saper cogliere i cambiamenti di un neo.

Vediamo insieme quali sono le caratteristiche da valutare in un neo.

Nei: i cambiamenti da non sottovalutare

È possibile individuare le classiche caratteristiche e la trasformazione atipica di una lesione della cute, di un neo, attraverso l'utilizzo di un metodo semplice che si serve delle lettere dell'alfabeto.

  • A, l'asimmetria: in linea generale, tutte le lesioni benigne della cute mantengono un certo grado di simmetria. Le lesioni atipiche, invece, che si stanno trasformando, crescendo da un lato piuttosto che da un altro, sono quasi sempre asimmetriche.
  • B, i bordi: la periferia di un melanoma è sempre più frastagliata, irregolare. Ha i margini più indistinti, rispetto a una lesione classica.
  • C, il colore: se un colore molto più scuro è un aspetto indicativo, non è il solo elemento da tenere controllato. Il colore che ci deve insospettire, infatti, è il colore con sfumature diverse, che presenta differenti pigmentazioni.
  • D, le dimensioni: un melanoma nel tempo cambia dimensione, a volte in maniera veloce, altre in maniera più lenta, ma sempre costante.
  • E, l'evoluzione: una lesione della pelle nel tempo muta aspetto, in alcuni casi può diventare più nodulare, in altri più crostosa.

Esistono poi delle caratteristiche classiche utili per individuare il melanoma, che intervengono quando la patologia è già avanzata. Tra queste abbiamo: il prurito del neo, il sanguinamento e l'arrossamento della zona.

In caso di neo dubbio, il mio consiglio è quello di contattare il medico di base che poi, nel caso, passerà la questione a un dermatologo.

Prevenzione e diagnosi precoce

Come per molti altri tumori, anche per il melanoma la diagnosi precoce è di fondamentale importanza, per evitare che il tumore possa crescere e diffondersi all'interno dell'organismo.

Cogliere questa patologia nelle sue fasi iniziali è essenziale per avere maggiori possibilità che il trattamento funzioni e lo screening periodico diventa un'arma cruciale per combattere la malattia.

Come si fa lo screening del melanoma

Lo screening, come detto, inizia a casa propria, con l'autoesame. Nel momento in cui si ha qualche sospetto, è bene recarsi subito dal medico di base e poi da uno specialista.

Il dermatologo farà un'analisi clinica, con una anamnesi che permetterà di capire da quanto tempo c'è il neo, se si è ingrandito magari dopo una gravidanza, oppure a seguito di una patologia.

Si parte quindi dalla storia clinico familiare, se c'è familiarità con il melanoma o con altri tipi di tumore, per poi passare all'esame visivo, ovvero alla mappatura dei nei: uno screening generale a occhio, che permette di osservare i mutamenti.

Cos’è la dermatoscopia?

La dermatoscopia è un esame di seconda valutazione, un passaggio comune che si fa sia con piccoli apparecchi, sia con macchinari più importanti.

Si tratta di un esame diagnostico adatto a tutti i tipi di pelle, al quale può sottoporsi chiunque, senza alcun tipo di preparazione preliminare. Non presenta, infatti, nessun tipo di controindicazione ed è indicato anche in età pediatrica, oppure in gravidanza.

La dermatoscopia è un'indagine che sfrutta, grazie a un sistema di illuminazione e di ingrandimento del neo, la capacità di vedere come le cellule pigmentate sono addensate all'interno della pelle. Si va, quindi, a osservare le caratteristiche, il grado di profondità e l'evoluzione di una struttura come il neo.

Questo tipo di indagine, poi, non va a individuare solo le patologie dei nei, ma anche altre patologie della cute, dalle forme benigne, alle più aggressive, come i carcinomi.

Cos’è la mappatura dei nei?

La mappatura dei nei è una valutazione che il dermatologo esegue controllando le lesioni presenti sulla pelle. Si fa ispezionando la superficie cutanea, le caratteristiche del neo, osservando, quindi, quanto detto prima: forma, colore, dimensioni.

Con questo procedimento si vogliono individuare eventuali cambiamenti o nei che possono avere una struttura particolare e che vale la pena indagare ulteriormente.

Ogni quanto va fatta la mappatura dei nei?

La mappatura dei nei va fatta una volta all'anno oppure ogni anno e mezzo, come dovrebbe essere fatta la visita di routine dal dermatologo. La frequenza dipenderà dal tipo di pelle e di carnagione del paziente e dal numero di nei presenti sul corpo.

Una persona con la pelle chiara, o che ha tanti nei, è bene faccia un controllo di routine ogni 10-12 mesi.

In base al tipo di carnagione o a come, negli anni, abbiamo curato la nostra pelle, ed all'età, il controllo può essere fatto anche ogni 2 anni. Sarà il medico a indicare la frequenza più adatta al tipo di pelle del paziente.

Oltre alla mappatura dei nei, di uso comune negli studi di dermatologia, per il monitoraggio viene inoltre utilizzata la videodermatoscopia, che permette anche di memorizzare i nei e osservare, nel tempo, se ci sia stato un cambiamento.

Come proteggersi dai melanomi?

Il consiglio più importante è quello di esporsi in maniera graduale e moderata al sole. Abbiamo visto che l'invecchiamento della pelle incide tantissimo nella trasformazione di tutti i tipi di patologie, non solo del melanoma.

Attenzione, quindi, al rischio di invecchiamento precoce della pelle, con un particolare riguardo a evitare le ustioni in età pediatrica, utilizzando anche creme solari ad alta protezione, da 50 in poi.

Consiglio inoltre, almeno all'inizio, di esporsi al sole in maniera graduale, iniziando alle prime luci del mattino, senza esporsi nelle ore più calde della giornata. Per i primi giorni di esposizione, è bene prendere il sole al massimo fino alle 11, poi la nostra carnagione e tipo di abbronzatura farà da fotoprotezione naturale.

Esponendoci in maniera graduale arriviamo a ridurre, per la pelle, il rischio di invecchiamento precoce.

Infine, il consiglio più importante, che ci tengo a ribadire, è quello di eseguire l'autoesame: è essenziale conoscere il proprio corpo e le sue trasformazioni

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