Visita Ginecologica e Prevenzione del Tumore al Collo dell’Utero

Martedi 16 Gennaio 2024

A gennaio abbiamo parlato di quando e come si svolge una visita ginecologica e, in occasione del mese dedicato alla prevenzione del tumore al collo dell’utero, approfondito il tema con il Dottor Danilo Gneo, medico ginecologo e Direttore Sanitario del Centro Ricerche Cliniche, di Linea Medica e del centro PO.MED.

Quando effettuare una visita ginecologica?

La prima visita ginecologica va effettuata a distanza di 3 mesi dall'inizio dell'attività sessuale, successivamente, in assenza di sintomi è bene programmare la visita dal ginecologo almeno 1 volta all’anno. Un esame importante da fare almeno ogni 3 anni è il Pap test.

Inoltre, per completezza è utile affiancare la visita ginecologica a quella senologica eseguendo un’ecografia al seno, dai 20 anni in su e una mammografia, dai 40 anni in su. 

Se, invece, si presentano sintomi come perdite vaginali, prurito intimo, dolori durante i rapporti sessuali, ciclo mestruale irregolare, mestruazioni dolorose e abbondanti o dolori pelvici o addominali costanti, allora è meglio rivolgersi subito al ginecologo che valuterà la presenza o meno di eventuali patologie degli annessi o dell’utero e potrà prescrivere o eseguire direttamente gli esami diagnostici più utili per formulare una corretta diagnosi come, ad esempio, l’ecografia transvaginale.

Come si svolge la visita ginecologica?

Durante la visita ginecologica la paziente si siede sul lettino ginecologico a gambe divaricate. Il medico esegue l’esplorazione visiva della vulva e introduce in vagina un piccolo divaricatore in plastica monouso, che permette di visualizzare il collo dell’utero ed eseguire il Pap Test.
Rimosso il divaricatore, si procede all’esplorazione vaginale: il medico, attraverso un dito in vagina, valuta le caratteristiche dell’utero e delle ovaie.
La visita ginecologica può essere completata da un’ecografia transvaginale, per valutare la presenza o il sospetto di patologie come fibromi, polipi endometriali o cisti ovariche.
La visita e l’ecografia non sono dolorose. Se il medico avverte tensione muscolare inviterà la paziente a rilassarsi e questo migliorerà la qualità della visita.

Gennaio è il mese dedicato alla prevenzione del tumore al collo dell’utero: quali sono i sintomi del tumore al collo dell’utero?

I sintomi del tumore del collo dell'utero sono vari:

  • sanguinamento atipico;
  • secrezione cervicale o vaginale persistente, spesso con caratteristiche molto simili ad infezioni;
  • dolore pelvico durante i rapporti;
  • sanguinamento dopo un rapporto di coppia.

Quali sono le cause del tumore al collo dell’utero?

La principale causa del tumore del collo dell'utero è l'infezione da HPV. Il Papilloma Virus Umano è, dunque, la causa imprescindibile di questa malattia, ma da solo non basta a determinare l'origine del tumore del collo dell'utero. Un ruolo estremamente importante lo gioca il sistema immunitario del soggetto che viene a contatto con l'HPV. Deficit immunitari possono favorire il replicarsi del virus con conseguente insorgenza di anomalie cellulari che portano allo sviluppo del tumore.

Come avviene la diagnosi di tumore al collo dell’utero?

Il Pap Test è l'esame principe per la diagnosi del tumore del collo dell'utero.

Il riscontro di anomalie cellulari distinte in H-SIL e L-SIL rende necessaria l'esecuzione della colposcopia durante la quale si eseguiranno dei prelievi bioptici di conferma.

Perché è importante la prevenzione? È possibile prevenire il tumore al collo dell’utero?

Attraverso i percorsi di prevenzione, non solo è possibile la diagnosi precoce del tumore al collo dell’utero, ma ancora più importante è possibile identificare le lesioni che precedono il tumore vero e proprio; inoltre, attraverso la prevenzione primaria, e cioè la vaccinazione per l’HPV, abbiamo un’arma estremamente efficace contro questo tipo di malattia.

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