Applicazioni in ambito patologico e sportivo dell’Ecografia muscolo-scheletrica dinamica e della Risonanza Magnetica - Intervista Dott. Enzo Silvestri

Venerdì 12 Marzo 2021

L’ecografia muscolo-scheletrica dinamica è una tecnica di diagnostica per immagini che consente di valutare le componenti anatomiche dell’apparato muscoloscheletrico come i tendini durante il movimento o i muscoli durante la contrazione. Questa modalità diagnostica consente valutazioni funzionali non altrimenti possibili con altri esami, quali la radiografia tradizionale, la Tomografia Computerizzata (TC)  o la Risonanza Magnetica (RM).

L'Istituto Salus di Genova ha a disposizione, per lo studio dell’apparato muscolo-scheletrico, ecografi di ultima generazione con sonde in grado di restituire immagini molto nitide e di elevato dettaglio anatomico. È presente inoltre un’apparecchiatura di Risonanza Magnetica ad alto campo di ultima generazione, con caratteristiche tecnologiche di livello molto elevato. 

Per approfondire il ruolo che questi esami diagnostici giocano nell’individuazione di patologie traumatiche, neoplastiche o infiammatorie abbiamo intervistato il Dott. Enzo Silvestri, Direttore Sanitario dell’Istituto Salus di Genova. 

 

Qual è la sua esperienza lavorativa e professionale?

Sono un medico radiologo specializzato, da ormai più di 25 anni, nella valutazione diagnostica della patologia muscolo-scheletrica, sia per quanto riguarda l’ecografia, radiologia convenzionale, TC, RM, sia per quanto concerne l’impiego di tali tecniche, in particolare dell’ecografia, per effettuare procedure terapeutiche guidate dall’imaging.

 

Cosa si intende per Ecografia muscoloscheletrica “dinamica”? 

L’ecografia muscolo scheletrica è un esame che, tramite l’utilizzo di sonde che emettono ultrasuoni ad alta frequenza, permette di effettuare in tempo reale lo studio delle articolazioni, dei tessuti molli, delle strutture muscolo-tendinee, legamentose e dei nervi periferici. Queste strutture vengono studiate in fase di riposo ma anche dinamicamente. 

Quando studiamo un muscolo ad esempio, iniziamo l’esame ecografico in una fase statica in cui si posiziona la sonda sulla superficie cutanea della regione da valutare, che analizziamo effettuando le scansioni su diversi piani. Le scansioni ecografiche vengono poi ripetute anche durante la contrazione muscolare effettuata dal paziente. Vi è la possibilità anche di effettuare una compressione mirata dei muscoli con la sonda, tutto questo al fine di valutarne al meglio l’architettura interna ed essere più precisi nella rilevazione di eventuali lesioni.

 

In che ambito viene applicata l’ecografia? Cosa è possibile individuare?

L’ecografia può essere usata per individuare patologie traumatiche, degenerative, neoplastiche e infiammatorie dell’apparato muscoloscheletrico.

Con un’ecografia infatti è possibile individuare la presenza di versamento infiammatorio nelle articolazioni, oppure di diagnosticare una lesione muscolo-tendinea traumatico-degenerativa. Si pensi alle potenzialità diagnostiche dell’ecografia nello studio del tendine di Achille o dei tendini della cuffia dei rotatori della spalla.

Un altro aspetto significativo è rappresentato dalla possibilità di abbinare all’ecografia in scala di grigi, l’analisi con le tecnologie color e power-Doppler che consentono studiare la vascolarizzazione dei tessuti. 

Ad esempio nel caso di un tendine infiammato il power-Doppler ha la capacità di mostrare l’iperemia (ovvero l’aumento della quantità di afflusso di sangue nei tessuti) e l’infiammazione, consentendo di effettuare un bilancio diagnostico molto più preciso rispetto all’utilizzo esclusivo dell’ecografia. 

 

Ci può spiegare quale è la differenza tra una Eco Muscolare, e una RM muscolare?

In termini di muscoli la differenza è molto importante: queste due tecniche vengono utilizzate spesso insieme in quanto integrano le informazioni. 

L’ecografia consente di vedere il muscolo nella sua intima architettura e di valutarlo anche durante la contrazione. 

La risonanza magnetica permette di evidenziare il muscolo, ma rispetto all’ecografia è molto più sensibile nell’individuazione dell’edema muscolare. Pertanto, un quadro di edema da sofferenza muscolare su base traumatica o da sovraccarico funzionale, anche minimo, può essere rilevato solo attraverso la RM;  l’ecografia invece non consente di vedere questa alterazione.

Prendiamo l’esempio di un atleta con quadro clinico di sospetta lesione muscolare di basso grado: dopo un’ecografia negativa per reperti patologici, si potrà completare l’iter diagnostico eseguendo una risonanza magnetica per confermare il referto ecografico o dimostrare un’eventuale edema da sofferenza delle fibre muscolari. 

In ambito sportivo spesso si può eseguire prima la risonanza dell’ecografia in quanto permette di individuare anche piccole alterazioni.

 

Sappiamo che tratta sia pazienti sportivi che non, quali sono i principali campanelli d’allarme a cui ognuno di noi deve prestare attenzione per non arrivare ad avere patologie in fase avanzata?

La prevenzione è fondamentale. I soggetti che fanno sport, anche amatoriale, è importante che eseguano procedure di stretching per evitare lesioni. Bisogna prestare attenzione al luogo in cui si svolge l’attività sportiva: quali materiali si utilizzano, quali calzature, il terreno su cui si pratica ecc. 

Ad esempio, chi corre per strada deve stare attento al suolo, in quanto molto rigido. In questo caso si potrebbe andare a sovraccaricare tutto l’apparato muscolo-scheletrico, in particolare la colonna vertebrale e le componenti muscolo tendinee degli arti inferiori. 

 

Che differenze si notano tra un soggetto che non pratica attività sportiva e uno sportivo?

Un soggetto che non pratica attività sportiva ha un trofismo diverso rispetto a chi svolge sport abitualmente. Un muscolo adeguatamente sollecitato può andare incontro ad una ipertrofia che dà più forza e resistenza alla muscolatura. Invece, le fibre muscolari in un soggetto che non pratica attività sportiva potrebbero atrofizzarsi. 

La risonanza consente di identificare l’architettura del muscolo dal punto di vista del tessuto. Il paziente che non fa attività sportiva o ha una certa età ha una componente più importante adiposa rispetto ad un soggetto più giovane o che fa attività fisica. 

Nell’ambito nazionale vengono effettuate quasi 100 milioni di esami radiologici. La popolazione italiana è di circa 60 milioni, quindi è ben immaginabile quanto sia forte l’impatto dell’imaging. Se parliamo di risonanza magnetica, su 100 esami il 70% è connesso proprio a patologie articolare o muscolo-scheletrica. 

 

È necessaria una preparazione e qual è la durata media dell’ecografia muscolo-scheletrica?

Per l’ecografia muscolo-scheletrica non c’è bisogno di alcuna preparazione. 

Un tempo tecnico di un quarto d’ora, esclusa la refertazione, dovrebbe essere sufficiente per un esame standard. 

L’ecografia muscolo-scheletrica deve essere eseguita da uno specialista che abbia esperienza in questo campo: è uno degli esami più difficili da eseguire in ambito radiologico.

Se effettuiamo una radiografia, una TC o una RM ad una articolazione, effettuiamo la diagnosi ad esame concluso visualizzando le immagini ottenute.

Se invece eseguo un’ecografia muscoloscheletrica, dove la diagnosi viene  effettuata durante l’esame e non ho il know-how per poter condurre le scansioni correttamente ed una conoscenza dettagliata dell’anatomia, rischio di non visualizzare alcune patologie, o rischio di visualizzare artefatti che vengono scambiati per patologie, quindi di avere un “prodotto” molto scadente dal punto di vista diagnostico. 

 

In quali altri campi vengono utilizzate le tecnologie di imaging?

L’imaging ha fatto passi molto importanti anche nell’ambito delle procedure terapeutiche.

Con l’ecografia è possibile effettuare delle procedure terapeutiche che prima venivano effettuate a mano libera, quindi con maggiore difficoltà e minore precisione. 

Ad esempio, nella terapia dell’artrosi dell’anca, nei casi in cui non è indicato l'intervento di protesizzazione, è possibile iniettare nell’articolazione dell’acido ialuronico in modo molto preciso, senza alcun rischio di errore, usando la guida ecografica che permette di visualizzare l’ago durante tutta la procedura infiltrativa.

 

Qual è il valore aggiunto dei servizi presenti in Salus?

Presso l’istituto Salus di Genova abbiamo a disposizione una tecnologia di altissimo livello. Disponiamo di una Risonanza Magnetica e di ecografi di ultima generazione ad alta tecnologia, in grado di offrire immagini di qualità con elevato dettaglio anatomico. Queste tecnologie, abbinata all’elevata professionalità medica presente nel Centro, consentono di ottenere  un risultato particolarmente efficace nell’ambito della diagnostica dell’apparato muscoloscheletrico.

 

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