Diagnosi del tumore alla prostata: la Risonanza Magnetica Multiparametrica - Intervista ai Dottori Alessandro Bozza e Filippo Parretti

Giovedì 16 Settembre 2021

La Risonanza Magnetica Multiparametrica rappresenta ad oggi una delle tecnologie più all’avanguardia nella diagnosi del tumore alla prostata.

Capiamo come funziona e quali sono vantaggi e controindicazioni di questo tipo di esame insieme ai Dottori Alessandro Bozza e Filippo Parretti, specialisti in Radiologia Diagnostica presso l’Istituto Pratese di Radiodiagnostica.

Come viene diagnosticato il tumore alla prostata?

Il tumore della prostata è uno dei tumori più frequenti nei soggetti di sesso maschile. Il riconoscimento e la preliminare valutazione della neoplasia sono essenziali per scegliere il trattamento terapeutico migliore fra i molteplici disponibili e decidere eventualmente l’opportunità di trattamenti conservativi o sorveglianza attiva, che possano garantire una migliore qualità di vita.

Ad oggi, la tecnica più avanzata usata per la diagnosi del tumore alla prostata è la Risonanza Magnetica Multiparametrica, un esame che unisce allo studio morfologico della tradizionale RM, altri due parametri: la diffusività protonica e l’indagine contrastografica dinamica (studio perfusionale).

Dall’integrazione dei tre parametri si ottiene, infatti, una valutazione non solo morfologica ma anche funzionale-fisiologica, rendendo possibile riconoscere la presenza di eventuale neoplasia, indicandone la sede al fine di permettere una biopsia mirata per conferma e valutazione del grado della lesione. Nel caso di positività l’indagine consente inoltre la stadiazione locale della neoplasia.

In caso di negatività dello studio multiparametrico lo Specialista urologo, assieme al Paziente, potrà decidere se procedere comunque a biopsie multiple o effettuare trattamenti conservativi-sorveglianza attiva, nell’ipotesi di forma a bassa aggressività.

Per l’esecuzione-valutazione-refertazione degli esami RM multiparametrici della prostata si seguono linee guida internazionali conosciute come PI-RADS (Prostate Imaging – Reporting and Data Systems), in modo da standardizzare i referti e facilitarne l’interpretazione.

Rispetto agli altri esami per il riconoscimento del tumore alla prostata, che tipo di vantaggi offre la Risonanza Magnetica Multiparametrica?

I vantaggi della Risonanza Magnetica Multiparametrica della prostata possono essere così schematizzati:

- si tratta di un esame non invasivo che non utilizza radiazioni ionizzanti

- è un’indagine che consente il riconoscimento e la stadiazione locale di neoplasie clinicamente significative permettendone l’adeguato trattamento; al contempo evita biopsie e trattamenti non necessari in forme benigne o a scarsa aggressività

- è un’indagine ripetibile nei casi di sorveglianza attiva, ovvero in quei casi in cui si decida di non trattare immediatamente il paziente ma di seguirlo con un monitoraggio stretto, in modo da poter intervenire con intento curativo non appena si verifichi una progressione di malattia

- è uno studio utilizzabile nel sospetto di recidiva locale di forme già trattate.

Quando è necessario ricorrere alla Risonanza Magnetica Multiparametrica della prostata?

Si ricorre alla Risonanza Multiparametrica della prostata quando vi è il sospetto di un tumore prostatico, derivante da anomali valori dell’antigene prostatico specifico (PSA) o dagli elementi clinici ed esplorazione rettale. Lo scopo è quello di accertare-confermare l’esistenza di una neoplasia clinicamente significativa e di indicarne la sede, al fine di accertamento bioptico mirato.

Si ricorre alla Risonanza Multiparametrica anche per la ricerca di recidive locali, in casi di ripresa biochimica di malattia (incremento del PSA) in esiti di pregresso trattamento.

La Risonanza Magnetica Multiparametrica ha controindicazioni?

Non ci sono controindicazioni specifiche all’indagine di risonanza magnetica multiparametrica della prostata, se non quelle comuni a tutti gli studi di risonanza: dispositivi medici elettromeccanici, clip, elettrodi, schegge metalliche o altri elementi controindicanti l'esposizione al campo magnetico; claustrofobia.

Poiché trattasi di esame contrastografico, lo studio multiparametrico non può essere eseguito in caso di insufficienza renale o altri fattori che non permettano l’iniezione endovenosa del mezzo di contrasto paramagnetico

Quanto dura l’esame?

La Risonanza Magnetica Multiparametrica della prostata dura circa 45 minuti.

É un esame invasivo? Il paziente deve sottoporsi ad una preparazione prima di svolgere la risonanza?

La Risonanza Magnetica Multiparametrica alla prostata non è un esame invasivo. Come tutte le indagini RM, utilizza un campo magnetico e onde radio, in assenza di radiazioni ionizzanti. L’esame è eseguito mediante bobine extra-corporee: non è necessario l’impiego di bobina endorettale.

Nel corso dell’indagine viene eseguita un iniezione endovenosa di mezzo di contrasto paramagnetico, lo stesso utilizzato per tutte le altre indagini RM.

Per la riuscita dell’indagine può essere utile la pulizia dell’ampolla rettale: eventuale microclisma da effettuarsi tre ore prima dell’esame. 

Ad oggi la Risonanza Magnetica Multiparametrica riveste un ruolo di primaria importanza non solo nella diagnosi e nella valutazione del tumore alla prostata, ma anche nella pianificazione terapeutica. Quali sono le sue prospettive future?

Oggi le applicazioni cliniche della RM prostatica sono notevolmente ampliate ed essa riveste un ruolo fondamentale non solo nella localizzazione e nella caratterizzazione del tumore di prostata, ma anche nella stratificazione del rischio, nella sorveglianza e nella valutazione di sospette recidive tumorali.

Proprio per questo motivo la Risonanza Magnetica Multiparametrica è destinata nel prossimo futuro ad essere utilizzata quale esame d'elezione, preliminare ad eventuale biopsia mirata, sostituendo la biopsia prostatica sistematica randomizzata, considerata fino a pochi anni fa il fulcro della diagnosi tumorale in presenza di un sospetto clinico o laboratoristico.

Inoltre, l’evidenza di eventuali alterazioni sospette permette in sede di biopsia di eseguire prelievi mirati, aumentando la capacità diagnostica della procedura. La Risonanza Magnetica mostra infatti un’elevata sensibilità nell’identificare i tumori prostatici anche di piccolissime dimensioni, offrendo dunque la possibilità di eseguire uno studio bioptico “mirato” su lesioni sospette e non più un mappaggio esclusivamente “alla cieca”. In tal senso si sta progressivamente diffondendo l’utilizzo di metodiche di imaging integrato che permettono in sede di biopsia di fondere le immagini ecografiche con quelle della Risonanza Magnetica preventivamente eseguita, al fine di permettere una navigazione ecografica tridimensionale in tempo reale sulle immagini RM con possibilità di prelievi mirati sui reperti sospetti (Fusion Biopsy).

E’ inoltre presumibile l’ulteriore affinamento delle tecniche diagnostiche, il possibile impiego di altri nuovi parametri ed eventualmente l’integrazione con l’indagine PET.

In generale, visti gli ottimi risultati dello studio multiparametrico della prostata, può supporsi l’applicazione degli studi multiparametrici per il riconoscimento di neoplasie anche in altri distretti-organi corporei.

…….

Per qualsiasi informazione o per prenotare una Risonanza Magnetica Multiparametrica presso l’Istituto Pratese di Radiodiagnostica è possibile contattarci ai seguenti recapiti:

●      Telefono: 0574 59 21 31 / 0574 57 08 80

●      Email: ipr@alliancemedical.it

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