Per approfondire questo tema abbiamo intervistato la Dott.ssa Antonella Giussani, specialista in Gastroenterologia. Quando si parla di problemi gastrointestinali è importante porre l’attenzione anche sull’intolleranza al lattosio, spesso sottovalutata.
Il gastroenterologo diagnostica e cura le patologie dell'apparato digerente (esofago, stomaco, intestino, pancreas, vie biliari).
Per prima cosa il gastroenterologo effettua una accurata anamnesi, ponendo al paziente domande riguardanti la sua salute in generale e nello specifico riguardanti i sintomi che lo hanno condotto alla visita. Successivamente si esegue un esame obiettivo durante il quale il paziente viene visitato dal medico, in particolare a livello addominale, per evidenziare possibili fonti di dolore alla palpazione o per identificare possibili masse addominali. In ultimo il medico spiega al paziente quale possa essere la causa dei sintomi presentati e gli accertamenti/terapie da eseguire per la diagnosi/cura della patologia stessa.
Le patologie più frequentemente diagnosticate sono la malattia da reflusso gastro-esofageo, la diverticolosi del colon, la sindrome dell'intestino irritabile.
I sintomi che più frequentemente richiedono una visita gastroenterologica sono il dolore o bruciore dello stomaco, il gonfiore addominale, la dispepsia o difficoltà digestiva, il dolore addominale, le alterazioni dell'alvo (diarrea o stitichezza).
Gli esami più frequentemente utilizzati per diagnosticare una patologia a carico del tratto G.I. sono la esofago-gastro-duodenoscopia (più nota come gastroscopia), la colonscopia, l'ecografia dell'addome, esami ematici e delle feci; esami di secondo livello sono rappresentati dalla TC addome, RMN addome, ecoendoscopia.
È necessario sottoporsi ad una visita gastroenterologica quando insorgono uno o più sintomi tra quelli soprariportati, in particolare se essi persistono nonostante la terapia che in genere viene prescritta dal Medico Curante dopo una prima valutazione. Particolare attenzione va posta nei casi in cui compaiano segni /sintomi d'allarme (calo ponderale, anemia) o in pazienti a rischio per età (superiore a 45 anni) o per familiarità per patologie neoplastiche a carico del tratto gastrointestinale. Consigli per mantenere in salute il sistema gastrointestinale - Aumentare il consumo giornaliero di acqua fino ad 1,5 litri al giorno (2 in estate). - Consumare pasti leggeri, limitare i grassi e privilegiare frutta e verdura. - Evitare l'assunzione di bevande alcoliche e gassate; limitare inoltre il consumo di caffeina. - Evitare il fumo. - Fare attività fisica regolare. Intolleranza al lattosio: conoscerla per combatterla.
L'intolleranza al lattosio è l'incapacità a digerire correttamente il lattosio per un deficit di produzione o di attività della lattasi, un enzima deputato alla digestione del lattosio stesso.
L'intolleranza al lattosio si manifesta con meteorismo, gonfiore e dolore addominale, nausea, diarrea o stitichezza.
L'intolleranza al lattosio si individua con il Breath test al lattosio, un test non invasivo che consiste nella raccolta di campioni di aria ottenuti facendo espirare i pazienti in una sacca prima dell’assunzione di lattosio e poi ogni 30 minuti nelle 4 ore successive.
Il trattamento prevede l'assunzione di enzimi lattasi integrativi e l'astensione dal consumo di latte e derivati.

