Endoscopia digestiva: cos’è e quando è utile farne ricorso - Intervista alla Dott.ssa Paola Cognein

Martedi 30 Novembre 2021

Bruciore di stomaco, reflusso gastroesofageo, nausea persistente, difficoltà di deglutizione, dolore allo stomaco, sindrome dell’intestino irritabile. Questi sono solo alcuni dei principali casi in cui può essere utile prescrivere una visita gastroenterologica in vista di un’eventuale endoscopia digestiva per verificare se sono presenti delle patologie gastrointestinali da trattare o delle neoplasie a carico dell’apparato digerente.
Ma come avviene l’endoscopia digestiva e quali sono nello specifico i suoi ambiti di azione?
Ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Paola Cognein specializzata in Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva con master in di Endoscopia Chirurgica che collabora con l’Istituto Salus di Alliance Medical.

Che cos'è l'endoscopia digestiva? 

L’endoscopia digestiva è una tecnica diagnostica (e sempre di più anche operativa) che fino a pochi anni fa veniva denominata di nuova generazione, ma che ad oggi risulta di uso estremamente diffuso. Si tratta di una tecnica che continua a fare degli enormi passi in avanti sia da un punto di vista prettamente tecnologico che di compliance da parte del paziente.

Viene eseguita mediante l’introduzione attraverso la bocca oppure l’ano di un endoscopio, che è un tubo flessibile dotato di una telecamera all’estremità. Questo tubo, nel caso della gastroscopia, permette di esplorare i segmenti digestivi alti (esofago, stomaco, duodeno e parte iniziale del digiuno), mentre nel caso della colonscopia permette di valutare lo stato di tutto l’intestino crasso, dal retto alla valvola ileo cecale e dell’ultima parte dell’intestino tenue, cioè l’ileo.

Parliamo dunque di uno strumento estremamente versatile in grado non solo di effettuare una diagnosi, ma in molti casi di trattare determinate patologie. Nel caso della colonscopia, ad esempio, l’endoscopio è in grado di asportare i polipi che possono essere precursori di un tumore o di un suo possibile sviluppo futuro.

A che cosa serve l’endoscopia digestiva? E in quali casi è utile prescriverla?

Innanzitutto, è sempre opportuno distinguere i due diversi tipi di endoscopia digestiva, ossia gastroscopia e colonscopia. La gastroscopia va prescritta quando il paziente riferisce sintomi che non rispondono ad un normale trattamento farmacologico come ad esempio il bruciore di stomaco persistente, dolori allo stomaco oppure quando c’è bisogno di effettuare un follow-up, ossia un controllo del decorso di determinate patologie, come ad esempio l’Esofago di Barrett, patologia che deve essere adeguatamente trattata e monitorata per il suo potenziale ad evolversi in tumore all’esofago.

Per quanto concerne invece la colonscopia - essendo un grande strumento di prevenzione per le principali patologie a carico dell’intestino - è consigliabile sottoporsi a questo esame già a partire dai 45 anni di età o in caso di follow-up di determinate patologie croniche come ad esempio la rettocolite ulcerosa o il morbo di Crohn. Ricordiamo inoltre l’importanza di sottoporsi ad una colonscopia nel caso in cui si notasse una perdita di sangue dall’ano. Spesso quando si notano perdite di sangue, si pensa subito alla presenza di emorroidi. Ma è opportuno specificare che non bisogna mai sottovalutare questo sintomo perché potrebbe essere indicativo di patologie ben più gravi e quindi è necessario operare sempre in prevenzione.

Come si svolge l’endoscopia digestiva?

Per quanto riguarda la gastroscopia, dopo che il paziente è stato fatto sdraiare sul fianco sinistro e dotato dell’apposito boccaglio per proteggere i denti, si procede con l’inserimento dell’endoscopio che scivola attraverso la gola grazie ad un gel lubrificante anestetico. L’endoscopio scende così agevolmente e attraverso l’esofago, lo stomaco ed il duodeno per poi eventualmente eseguire i prelievi bioptici. Entrambi gli esami, sia gastroscopia che colonscopia, possono essere eseguiti in regime di sedazione cosciente o profonda.

La sedazione cosciente prevede la somministrazione per via endovenosa di un farmaco della famiglia delle benzodiazepine che tende a rilassare il paziente. La sedazione profonda, invece, avviene invece con dei farmaci per i quali è necessaria la presenza dell’anestesista. Chiaramente la sedazione profonda ha il vantaggio di non far sentire assolutamente nulla al paziente né nel caso della gastroscopia né della colonscopia.

Per quanto riguarda la colonscopia, anche qui il paziente viene fatto sdraiare sul fianco sinistro e viene introdotto l’endoscopio attraverso l’ano che risale sino al colon destro (zona dove si trova l’appendice) e che permette di eseguire eventuali prelievi bioptici oppure di asportare polipi.

Essendo questo un esame decisamente più fastidioso rispetto alla gastroscopia, la possibilità di eseguirlo in sedazione profonda è un enorme vantaggio per il comfort del paziente.

Quanto dura l'esame di endoscopia digestiva?

La gastroscopia è un esame piuttosto rapido. In media, l’esame in sé dura tra i 5 e gli 8 minuti. Mentre, la colonscopia può avere una durata variabile in base alla tipologia di intestino che varia da paziente a paziente. In genere, la durata si aggira tra i 15 ed i 30 minuti in base al tipo di intestino e al tipo di sedazione. Se il paziente, infatti, è totalmente sedato, l’esame può durare anche meno di dieci minuti.

Endoscopia digestiva preparazione: cosa deve fare la persona che deve sottoporsi alla visita e all’esame?

Per quanto riguarda la gastroscopia, non esiste alcuna preparazione se non il digiuno da 8 ore. La colonscopia richiede invece una preparazione particolare con una dieta priva di scorie per i 2 giorni precedenti e l’assunzione di purghe per ripulire adeguatamente l’intestino che dev’essere totalmente privo di residui fecali per permettere l’esplorazione accurata.

Controindicazioni dell’endoscopia digestiva?

Si, esistono delle controindicazioni all’endoscopia digestiva. In caso di presenza di alcune patologie acute, come ad esempio casi di occlusione intestinale o di diverticolite acuta o di sospetto di perforazione intestinale, la colonscopia non va assolutamente eseguita. Per questo motivo, è fondamentale la collaborazione tra gastroenterologi, medici e chirurghi che hanno già visitato preventivamente il paziente in modo da avere un quadro completo della situazione clinica.

L’endoscopia digestiva è un esame ritenuto invasivo, spesso i pazienti sono restii a sottoporsi a questo genere di esami. Oltre alla sedazione, esistono altre soluzioni capaci di rendere l’esame più tollerabile per il paziente?

Si, per rendere l’endoscopia più tollerabile esiste anche l’ipnosi che ad oggi viene sempre più frequentemente praticata, anche se è una tecnica che non è ufficialmente riconosciuta. Per praticarla ci vogliono degli Operatori (psicologi o medici con training in tal senso) e ci mette molto più tempo ad agire rispetto alla sedazione, motivo per cui non puo’ essere proposta negli Ospedali. Una pratica che può non agire efficacemente in tutti i pazienti, ma che può fornire ottimi risultati senza gli effetti collaterali che la sedazione può portare.

Supponiamo invece che tutte queste soluzioni non bastino a tranquillizzare i pazienti più timorosi. Esistono, in questo caso, delle valide alternative all’endoscopia digestiva?

Esistono delle alternative all’endoscopia digestiva, ma non possiamo considerarle altrettanto valide. Ad esempio, la colonscopia virtuale o il clisma colon TC, ma che hanno il limite di non poter evidenziare lesioni al di sotto di 5 mm, e restano comunque esami solo diagnostici. In taluni casi anche la video capsula che prevede l'ingestione da parte del paziente di una capsula a batteria,  ma che viene utilizzata solo come strumento diagnostico e rispetto all’endoscopia tradizionale ha molti limiti.

Quali sono i vantaggi nell’effettuare questo genere di esami presso l’Istituto Salus?

Un grande vantaggio nell’effettuare l’endoscopia digestiva presso l'Istituto Salus risiede nell’avere la possibilità di eseguire questo tipo di esame sfruttando la tecnologia ad alta risoluzione di ultimissimo modello delle CVX 1500, colonne endoscopiche di ultimissima generazione. Un tipo di colonne che, al momento su Genova, sono presenti soltanto all’interno dell’Istituto Salus. Uno strumento eccellente che permette una valutazione ancor più precisa dei tratti gastrointestinali superiori ed inferiori.

Cosa permettono di vedere queste colonne endoscopiche di ultima generazione?

Più nello specifico, queste colonne endoscopiche di ultima generazione permettono di eseguire ogni tipo di indagine diagnostica endoscopica con la massima qualità dell’immagine, e quindi con un’accuratezza altissima, e con la possibilità sia di archiviare digitalmente immagini e referti.

Quali sono i suoi consigli per prevenire l’insorgenza di disturbi gastrointestinali?

La parola prevenzione è una parola estremamente vasta. Quello che posso dire in breve è che certamente un tipo di prevenzione primaria (attività fisica, poco alcol, astenersi dal fumo, una dieta sana ecc…) aiuta sempre a mantenersi correttamente in forma anche da questo punto di vista. L’unica prevenzione in grado di fornire delle risposte certe a qualsiasi dubbio riguardo la presenza di eventuali patologie gastrointestinali è data sempre dall’endoscopia.

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