Risonanza magnetica aperta o chiusa? Differenze, spiegazione, e guida nella scelta
30 novembre 2022
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Risonanza magnetica aperta o chiusa? Differenze, spiegazione, e guida nella scelta

Cosa significa RM?


La risonanza magnetica è una metodica di studio del corpo umano che si basa sull’utilizzo di campi magnetici che interagiscono con la materia e ne consentono lo studio dettagliato delle componenti anatomiche e delle variazioni in senso patologico. Si tratta di una metodica che è utilizzata dai medici specialistici in radiodiagnostica e scienze delle immagini; si differenzia dalle metodiche radiologiche (RX, TC) perché non utilizza radiazioni ionizzanti ed è pertanto priva di effetti biologici dannosi per i tessuti organici.





Quali tipologie esistono?


Sostanzialmente ne esistono due tipi principali: ad alto campo magnetico (che necessitano di magneti più potenti con morfologia cilindrica) e a basso campo magnetico, tra questi troviamo anche i cosìdetti macchinari aperti. Qual è la differenza tra i due esami? La differenza tra i due tipi di apparecchiature è che la qualità delle immagini ottenute è sensibilmente migliore nelle apparecchiature ad alto campo magnetico, con un dettaglio anatomico molto più definito e con un ventaglio di possibilità di studio molto più ampio, quindi nettamente più aderente al quesito cui siamo chiamati a rispondere in relazione alla patologia sospettata. In altre parole, una qualità di immagini maggiore ci permette una più accurata e precoce diagnosi di eventuali patologie. Per contro l’apparecchiatura a basso campo “aperta” è meglio tollerata da pazienti sofferenti di claustrofobia.





Cosa si vede con la risonanza magnetica ad alto campo e quali esami vengono effettuati


Con macchinari ad alta intensità di campo magnetico si effettuano tutti gli studi RM, sia quelli classici (affermatisi da più tempo) come lo studio dell’apparato muscolo-scheletrico e neurologico, sia, avvalendosi di sequenze rapide introdotte più recentemente ed in continuo divenire per studi toraco-addominali, cardiaci, vascolari con utilizzo di mezzi di contrasto e la possibilità di studi dinamici e volumetrici. La parte neurologica da più tempo studiata si può avvalere recentemente con RM ad alto campo di studi spettroscopici e trattografici che forniscono una grande quantità di informazioni che consentono un intervento terapeutico sempre più mirato ed aderente alle necessità del singolo paziente. L’importanza della risonanza magnetica ad alto campo La RM ad alto campo ha pertanto un’importanza in molti casi imprescindibile in una grande quantità di patologie organiche che abbracciano tutti gli organi. I vantaggi della risonanza magnetica ad alto campo I vantaggi sono l’ottenimento di immagini molto definite ed approfondite in una larga fetta della casistica medica.





Cosa vuol dire risonanza magnetica a basso campo


Significa macchinari che utilizzano bassi campi magnetici di più facili installazione e gestione. Cosa si vede con la risonanza magnetica a basso campo e quali esami vengono effettuati? La RM a basso campo produce immagini nettamente meno definite che pertanto forniscono meno informazioni diagnostiche in senso generale. Hanno tempi di acquisizione lunghi e pertanto consentono studi di organi non dotati di motilità propria.





Differenze tra RM ad alto campo e RM aperta


La differenza fondamentale come detto sta nella qualità delle immagini e nel ventaglio molto più ampio di organi e patologie valutabili, fattori nettamente a favore della RM ad alto campo. La RM a basso campo dovrebbe trovare applicazione preferibilmente per pazienti claustrofobici ed anche per essi, per molte patologie sarebbe conveniente ricorrere all’esame RM ad alto campo con sedazione. Le persone che devono sottoporsi ad esami RM dovrebbero essere sempre informate su che tipo di macchinario viene utilizzato.

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